Molto spesso si ha paura ad assumere farmaci e integratori alimentari. Perché? In questo articolo cercheremo di fare chiarezza sui motivi per cui si ha paura ad assumere farmaci e quando scegliere un integratore alimentare come valida alternativa.
Da uno studio condotto dalla Academy of Medical Sciences britannica nel 2017 emerse che i ⅔ dei pazienti diffida dei farmaci. I protagonisti dello studio furono 2mila tra medici e pazienti, di cui il 63% dei primi e l’83% dei secondi afferma senza indulgi di non fidarsi dei farmaci.
Lo studio si focalizzò allora sui motivi, e pare sia soprattutto l’elenco degli effetti collaterali riportato nei bugiardini a manifestare ansia e dubbi tra i soggetti analizzati.
Con effetti collaterali, o reazione avversa al farmaco, ci si riferisce a tutti gli effetti indesiderati che si potrebbero verificare con l’utilizzo di un medicinale. In realtà è opportuno fare una distinzione tra effetti collaterali, eventi avversi e reazioni avverse:
–l’effetto collaterale è un qualsiasi effetto non intenzionale di un farmaco che insorge alle dosi normalmente impiegate e che è connesso alle proprietà del farmaco stesso;
–l’evento avverso è un fenomeno clinico che si presenta durante un trattamento con un farmaco, ma che non ha necessariamente una relazione con il farmaco, è una “coincidenza”;
–la reazione avversa è una risposta ad un farmaco, nociva e non intenzionale che avviene alle dosi normalmente usate dall’uomo. Si distingue qui anche la reazione avversa inaspettata, cioè una reazione la cui natura non è riportata sul foglietto illustrativo.
Ma quant’è la probabilità che gli effetti indesiderati riportati sul bugiardino si verifichino davvero? L’incidenza di reazioni indesiderate gravi o mortali è tipicamente minore di 1 su 1000, mentre circa il 10% dei pazienti trattati con un farmaco sono soggetti ad una reazione avversa non grave.
Le cause delle reazioni avverse sono essenzialmente 4:
– Dosaggio;
– Allergie;
– Ipersibilità a sostanze contenute nei farmaci,
– Fai da te: scegliere di assumere un farmaco senza consultare uno specialista.
Dall’ultima causa emerge un dato allarmante: un italiano su quattro decide di assumere autonomamente un farmaco, anche quando la prescrizione medica sarebbe necessaria. Tra i farmaci assunti senza una reale prescrizione ci sarebbero antidolorifici, antibiotici, antistaminici, antipiretici e psicofarmaci.
Ma questo ha una strettissima correlazione con quanto detto finora: scegliere di assumere un farmaco con poca consapevolezza su di esso, senza chiedere il parere di un medico o di un farmacista, potrebbe causare effetti indesiderati particolarmente gravi e permanenti nel tempo; l’uso prolungato di un antibiotico, ad esempio, potrebbe causare una resistenza microbica.
Allora perché se da un lato si manifesta paura nell’assumere farmaci, dall’altro si è restii ad assumere un integratore alimentare quando il farmaco non è strettamente necessario o quando combinati al farmaco potrebbero dare risultati migliori?
Gli integratori alimentari hanno 5 funzioni specifiche:
– ottimizzare l’apporto di energia e nutrienti in stati di carenza;
– Migliorare lo stato di benessere e salute;
– Ridurre il rischio di malattie;
– Integrare la dieta;
– Completare le esigenze nutrizionali.
Tuttavia, gli integratori alimentari non sono tutti uguali e possono presentare avvertenze e controindicazioni che non devono essere sottovalutati.
È quindi fondamentale scegliere con attenzione quali assumere, ed anche qui è necessario ascoltare il parere di un esperto, per non rischiare di assumere dei prodotti con formulazioni errate che potrebbero risultare inefficaci o compromettere l’apporto dei vari principi attivi contenuti in essi.
Bisogna quindi assicurarsi che il prodotto in questione sia stato sottoposto a specifiche analisi e che abbia ottenuto l’approvazione del Ministero della Salute, che presenti le percentuali di VNR, ovvero la percentuale giornaliera raccomandata di un determinato principio attivo, e che le materie prime siano naturali e certificate
È comunque importante ricordare che gli integratori alimentari nascono con l’esigenza di contribuire alla cura e al benessere, e non come l’unica cura efficace in presenza di stati patologici, non vanno pertanto sostituti ai farmaci prescritti in maniera mirata da specialisti.